Please don’t go

Sudditi della Regina d’Inghilterra, non andatevene. O, in caso di Brexit, portateci con voi. La storia di copertina è dedicata alla Gran Bretagna, paese che per moltissime ragioni, culturali e sentimentali, ha influenzato l’Europa e l’Italia in particolare.

Un legame, quello con il Regno Unito, fatto di ispirazione sui principi economici – più liberalismo e meno protezionismo – e politici – maggiori diritti e minore autoritarismo -, di influenze musicali e di ispirazioni culturali. IL racconta di questo legame presentando, assieme alle 101 ragioni per cui non possiamo non dirci britannici, una serie di dati e di scenari in vista del referendum di giugno.

Analisi su un tema di grande attualità, quello del rapporto tra gli islamisti e le donne, e delle risposte che l’Occidente (non) sa dare. Dimostrando, con il dibattito fatto di distinguo, imbarazzi e accuse di islamofobia, seguito ai fatti di Colonia, agli articoli dell’algerino Kamel Daoud e al caso delle statue velate, che siamo incapaci di difendere diritti e libertà individuali.

Spazio poi all’altro Made in Italy, con storie di eccellenza della manifattura italiana che non si ferma ai settori di fashion, furniture, food e Ferrari, le quattro F celebrate nel mondo che però producono il 22 per cento del nostro export. Dalle macchine agricole per le fattorie statali in Cina, ai sistemi di smistamento per i centri postali di Royal Mail nel Regno Unito, sino all’anello dello stadio Engenhão per le Olimpiadi di Rio, una selezione di storie italiane da esportazione da raccontare. Una realtà di grande importanza se si pensa che, nel 2015, questo “altro Made in Italy” ha generato un volume di esportazioni per oltre 322 miliardi di euro.

Il nuovo numero di IL è in edicola con Il Sole 24 Ore da venerdì 18 marzo.