La guerra mondiale siriana

Su IL, magazine di Idee e Lifestyle del Sole 24 Ore, la storia di un conflitto che è diventato un tutti contro tutti.

“È tornato il proporzionale, Trump governa da cialtrone in chief, Putin legalizza le percosse matrimoniali, l’idolo del cretino di sinistra e dei babbei a cinque stelle, ovvero Nicolas Maduro, regala al Venezuela un bel meno 20 per cento di Pil e in generale se c’è una cosa che deve andare male ormai sappiamo bene che non andrà male, andrà malissimo”. Non usa mezzi termini Christian Rocca nel descrivere l’attuale scenario politico mondiale nel suo editoriale sul nuovo numero di IL.

Una stagione geopolitica, quella descritta da Christian Rocca, di cui IL riporta in evidenza i fatti, partendo da un disastro umanitario che sembra senza fine. Uno dei maggiori dai tempi della Seconda guerra mondiale, che conta oltre mezzo milione di morti, cinque milioni di rifugiati e sette milioni di sfollati.

Con fotografie scattate da Lorenzo Meloni, la storia di copertina – scritta, sotto pseudonimo, da un importante analista europeo che da anni si occupa di questioni diplomatiche e militari legate al conflitto – è interamente dedicata a cercare di decifrare il conflitto siriano: chi abitava in Siria prima della guerra? Quali sono i gruppi che si confrontano sul campo e fuori dal campo? Chi la controlla oggi? Con diverse infografiche IL ripercorre per mappe la storia di un conflitto che è diventato un tutti contro tutti.

Cambiando scenario, lo spazio “EXTRA” di IL è dedicato alle donne che contano e di talento, già al governo o nel tentativo di arrivarci: dal ritratto a firma Raphael Glucksmann della francese Marine Le Pen, che attende il grande giorno delle presidenziali di maggio, a quello della tedesca Angela Merkel, che si ricandida per non cedere ai bulli populisti che minacciano la sua idea di Unione europea fatta di rigore e di accoglienza. E a proposito di donne che contano, spazio su IL a Theresa May, l’indecifrabile Lady chiamata a guidare la Gran Bretagna fuori dall’Europa, e alla testimonial elegante, mondana e moderata del trumpismo Ivanka Trump. La figlia preferita di papà Donald è l’unica in grado di tenerlo a bada, consigliarlo, strapparlo temporaneamente al suo irrimediabile narcisismo. Ha appena comprato casa a Washington e si appresta a diventare la first daughter più influente della storia americana recente.

Spazio infine su IL a una riflessione su come la cattiva informazione stia scacciando la vera conoscenza. Senza però rinunciare ad interrogarsi se essa sia davvero più in pericolo di quanto non lo fosse cinquanta o cento anni fa. Gli intellettuali si sono sempre lamentati dell’ottusità dei loro concittadini e le persone comuni hanno sempre diffidato di cervelloni ed esperti. Quanto è nuovo quindi questo problema e quanto dobbiamo prenderlo sul serio?

Un problema sicuramente da non sottovalutare, e che IL indaga nel suo numero di marzo, è invece come l’automazione e i robot stiano sempre più riducendo i posti di lavoro e alimentando il populismo.

 

IL è in edicola con Il Sole 24 Ore da venerdì 17 febbraio.