Dal 20 marzo al 29 giugno 2025. Un viaggio che inizia dalla storia del Muralismo nel XX secolo e arriva fino alla street culture di oggi. 10 artisti inediti a Milano per 10 opere che rimarranno visibili solo per tre mesi.
Forse non tutti sanno che Milano è la prima città italiana a ospitare un ufficio di arte pubblica con sede in un museo civico: il MUDEC. È in continuità con i progetti di arte pubblica avviati negli ultimi tre anni che si inserisce questa nuova e originale mostra, “Dal muralismo alla street art. MUDEC Invasion” che prende il via dal 20 marzo fino al 29 giugno: dieci artiste e artisti muralisti conosciuti a livello internazionale collaboreranno, per un periodo limitato di 14 giorni, alla creazione di dieci opere, ognuna caratterizzata da un linguaggio unico e distintivo.
Il progetto espositivo, nato da una collaborazione tra il Mudec – Ufficio Arte nello Spazio Pubblico del Comune di Milano e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e prodotto da 24 ORE Cultura con il supporto degli sponsor Turisanda1924 – parte di Alpitour World, Ford e del Partner Boero – Il colore italiano dal 1831, è curato da Alice Cosmai, esperta di arte urbana e responsabile Ufficio Arte nello Spazio Pubblico del Comune di Milano, con la collaborazione per la parte storica di Silvia Bignami.
L’esposizione si propone di offrire una risposta unica e personale a una domanda ricorrente nel panorama dell’arte contemporanea: è possibile per il muralismo transitare dalla strada al museo? La risposta è sì, ma a una condizione: che essa mantenga il proprio linguaggio, trasformando gli spazi museali in modo tanto ‘invasivo’ quanto transitorio ed effimero, caratteristiche distintive dell’arte urbana. In questo senso, la formula della mostra temporanea non è mai stata così perfetta e adeguata come in questa occasione.
“’Dal muralismo alla street art. Mudec Invasion’ porta per la prima volta il linguaggio del muralismo urbano all’interno di un museo pubblico, trasformando il Mudec in un grande atelier collettivo. Dieci artisti internazionali danno vita a opere inedite e site-specific, in un dialogo tra memoria e innovazione che ridefinisce i confini tra spazio pubblico e spazio espositivo. Un progetto che conferma la vocazione del Mudec come laboratorio culturale in continua evoluzione – ha detto l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -, capace di accogliere e valorizzare le forme d’arte più dinamiche e contemporanee.”